Pollo in Potacchio
Abbiamo cercato le radici di questa tipica ricetta marchigiana. Siamo partiti dal nome:

L'etimologia della parola rimanda ad una preparazione sugosa o ad una pentola particolare panciuta e ben capiente.
E' una preparazione che si usa con vari tipi di cibi. Certamente il pollo ma anche il pesce, come lo stoccafisso, il vitello o il coniglio.
E' buonissimo!!!! Semplice e sincero con i sapori della nostra campagna
La preparazione è semplicissima: tutti gli ingredienti vengono messi in pentola a crudo!
Ingredienti:
Pollo spezzato
Aglio
Rosmarino
Olio Extra Vergine d'Oliva - Olio Del Carmine
Vino Bianco - consigliamo un Verdicchio di Matelica - Petrara di Borgo Paglianetto
Sale grosso
a piacere:
Pomodoro
Peperoncino
Preparazione
Lavare il pollo spezzato

Condire con Sale grosso, Olio Del Carmine e Rosmarino. Aggiungere alcuni spicchi d'Aglio "vestiti" (cioè con la loro buccia ma schiacciati con forza con il palmo della mano) e versare un bicchiere abbondante di Vino Verdicchio di Matelica

Mettere la padella sul fuoco vivace e dopo una prima rosolatura chiudere con il coperchio
Il pollo dovrà cuocere per 20/30 minuti se necessario aggiungere un po' di vino o acqua
per assicurare un abbondante sughetto.

Ed ecco il Pollo in Potacchio pronto....mi raccomando di avere a disposizione un buon pane con cui fare la scarpetta!!!
Abbiamo trovato questa ricetta anche sul Talismano della Felicità, edito nel 1929 e scritto da Ada Boni (originaria di Roma) ed anche questa fonte le attribuisce l'origine nella cucina marchigiana: "La ricetta che vi presentiamo fa parte delle preparazioni della cucina marchigiana, ben conosciuta dagli intenditori per la sua bontà e succulenza.....la sua esecuzione otterrà il meritato consenso dei commensali"

Altra testimonianza storica interessante riguardo il Pollo nella tradizione marchigiana è quella di Nicla Mazzara Morresi in "La Cucina Marchigiana tra storie e folclore":
""Nell'economia familiare marchigiana notevole spazio è riservato all'allevamento degli animali da cortile e da sempre dall'osservazione della vita e delle abitudini del pollame si sono tratti proverbi, presagi e storielle: "Quando ll' ua sta sulla tina, se secca la gajina", cioè, al tempo della vendemmia la gallina è avara di uova.
"Canda lu gallu for de tempu, o è la morte o lu mar tempu" : il gallo che canta fuori tempo, annuncia morte o tempo brutto.
Un tempo il pollo era legato al pranzo dei giorni festivi e stava a significare un discreto benessere. Un pollo portato in regalo era orgoglio per chi lo donava e soddisfazione per chi lo riceveva.
Ancor oggi, in campagna, continua l'usanza di portare in dono galline alla puerpera da parte di parenti ed amici che vanno a farle visita. Infatti un detto comanda "La puerpera ha da magnà nove gajine". Ciò deve avvenire nell'arco di 21 giorni, perchè sia favorita abbondanza di latte.""
Buon appetito!!!